La casa della vita, quella desiderata da sempre, capace di contenere sogni, aspettative, paure e sorrisi. Il luogo sicuro in cui rifugiarsi, da cui ripartire e dove tornare ogni volta.

La location di queste emozioni è nel cuore dell’Esquilino, uno dei rioni più vivi e complessi di Roma, scelto da una giovane professionista del mondo del cinema come fondale di una nuova vita.

L’appartamento, al piano alto di un edificio storico, è una successione di stanze inondate di luce, una sequenza di scene il cui filo conduttore è l’alternanza continua di delicati contrasti, nei colori e nelle finiture. Superfici lucide e cangianti si alternano a pareti ruvide, pavimenti di un tempo dialogano con nuovi inserti contemporanei.

Il risultato è una casa in divenire, pronta ad improvvisare e a cambiare in continuazione, forte della propria storia.

The home of a lifetime, the one you have always longed for, capable of holding dreams, expectations, fears, and smiles. A safe place to retreat to, to set off from again, and to return to every time.

The setting for these emotions lies in the heart of Esquilino, one of Rome’s most vibrant and complex districts, chosen by a young film professional as the backdrop for a new life.

The flat, on the top floor of a historic building, is a succession of rooms flooded with light—a sequence of scenes whose common thread is the continuous interplay of delicate contrasts in colours and finishes. Glossy, iridescent surfaces alternate with rough walls, while floors from another era dialogue with new contemporary inserts.

The result is a home in flux, ready to improvise and to change constantly, strengthened by its own history.